S.Martino V.C.(Av)- Il giovane scrittore Valerio Pisaniello sfida se stesso alle Parlamentarie: “Fondamentale approvare il Rdc, metto a disposizione la mia esperienza sul tema”

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Un ragazzo, senza dubbio, con coraggio…Si mette in gioco, questa volta,  nelle fila dei Pentastellati che, al momento sembrerebbero i più quotati. Abbiamo scambiato qualche chiacchiera con lui sulle motivazioni. Ha pubblicato una tesi di laurea sul Rdc e ha scritto due libri: “Contribuirò a far sapere di cosa si tratta nello specifico e lo farò indipendentemente se sarò della partita o meno. Senza ombra di dubbio la prima istanza e che considero un mio cavallo di battaglia- esordisce Pisaniello-, oltre ad essere quella del MoVimento, è l’istituzione del Reddito di cittadinanza. Questo intendo portare all’interno delle Istituzioni, del Parlamento, qualora il popolo cinque stelle me ne dia l’opportunità”, l’esordio del giornalista e scrittore Valerio Pisaniello candidato per le “parlamentarie” cinque stelle che dovrebbero tenersi intorno alla metà di gennaio. “E’ doveroso precisare che ho dato la disponibilità a concorrere per le “parlamentarie” che saranno utili, a loro volta, a selezionare i candidati che andranno in lista in vista per le prossime elezioni politiche. Ci sarà una cernita e saprò l’esito per avere tale opportunità solo intorno a metà gennaio”. Pisaniello eventualmente  concorrerà per la Camera dei Deputati e continua illustrando le sue intenzioni: “Ritengo rivoluzionaria questa fase e solo grazie al MoVimento 5 stelle che ha messo in campo uno straordinario sistema di democrazia diretta. I nostri candidati, tutti noi, verremo scelti dal popolo cinque stelle, a differenza dei soliti vecchi metodi che su criteri di notabilato, caste e presenza di potentati decide i propri esponenti da mandare in Parlamento. Con questo metodo si darà di nuovo qualità e rappresentanza alle istituzioni. Entrando nel merito – continua il giovane giornalista – il mio cavallo di battaglia, come già detto è il Rdc. Lo ritengo, oltre che uno strumento di dignità e civiltà, anche uno strumento di libertà. Si riuscirebbe innanzitutto a strappare dal clientelismo politico, imperante ormai in questo paese, tanti cittadini che in piena libertà e coscienza riuscirebbero a pensare e soprattutto a votare”. Pisaniello ha discusso una tesi di laurea sul tema ed ha scritto ben due libri tra cui l’ultimo, “Reddito Base. Per un Welfare di Cittadinanza”, lo sta presentando in giro per la Campania. Nei prossimi giorni infatti si prevedono incontri a Pietrastornina, in provincia di Avellino e a Cercola e San Paolo Belsito, in provincia di Napoli. “Spesso si parla di una misura assistenzialistica antitetica al lavoro. Grosso errore. Il Rdc è una misura complementare al lavoro che permette chi lo ha perso o a chi non lo trova di immettersi nel mercato del lavoro. I fondi ci sono. Basti pensare che solo dall’evasione fiscale si ricavano circa 14 miliardi, un drastico taglio ai costi della politica, e i nostri parlamentari già hanno provveduto con il dimezzamento degli stipendi, e tagli a spese militari, tassazione sulle pensioni d’oro e ancora altro. In Italia – unico paese a non avere un Rdc – il problema è di redistribuzione della ricchezza. Mettere in rete i centri per l’impiego a livello nazionale in modo che comunichino e legare lo strumento alle politiche attive del lavoro in base alle proprie competenze. Nel gergo si dice una misura a condizionatezza temperata e con criteri di congruità. Quindi 780 euro mensili a ci non supera la soglia di povertà di poco più di novemila euro l’anno fino ad arrivare a 1950 euro in base al nucleo familiare. Tutti gli altri paesi hanno una misura simile. Solo l’Italia no. Alquanto grave”.  “Altro tema – continua – è il Mezzogiorno. Sono diventati banali e ripetitivi, oltre che bugiardi, tutti i Governi che hanno solo fatto del sud, una bandiera elettorale. Nel Meridione c’è un problema di infrastrutture, soprattutto nell’entroterra campano basti vedere la linea ferroviaria Benevento Napoli e le varie reti stradali, di sanità e soprattutto di sviluppo. Basti pensare alla classe politica fallimentare a guida Pd impegnata in ben altre battaglie piuttosto che ai loro territori. Inoltre è necessario che le nostre menti – a mio parere le più competenti  in circolazione –  tornino e rendere ricche le nostre terre e non gli altri paesi. E per fare questo – incalza – occorre prevalentemente una riorganizzazione del mercato del lavoro. Credo molto nella concorrenza, ma quella leale, non quella sleale: quindi aumento della flax tax, abbassamento del cuneo fiscale per favorire l’ossatura italiana, cioè le imprese, e ripristino dell’articolo 18 nelle aziende private per tutelare di più i lavoratori mentre nel pubblico impiego deve restare. Il settore pubblico deve essere autonomo dalla politica, clientelare soprattutto”. “E a proposto del pubblico impiego, ridare dignità agli insegnati umiliati dalle ultime politiche, vedi la pessima “Buona scuola”, fondamentali riferimenti sociali per il nostro contesto. Basti pensare all’ultimo scempio della sentenza che ha visto esclusi gli educatori con diploma magistrale dopo anni di servizio. Una contraddizione in termini oltre ad un’autentica ingiustizia”. Proprio oggi infatti incontrerò una delegazione per ascoltare delle istanze e per capire di più sul tema e farmi portavoce e testimone di questa vicenda”.  Un grande “in bocca al lupo”, in ogni al giovane e all’Irpino che è in lui.