Salerno – Allarme povertà, la denuncia dei pensionati della Cisl. Il segretario Giovanni Dell’Isola: “Non sarà un buon Natale per gli anziani della provincia di Salerno”

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Salerno – “Non sarà un buon Natale per i pensionati salernitani”. La denuncia arriva da Giovanni Dell’Isola, segretario generale della Fnp Cisl Salerno durante il Consiglio generale di categoria tenutosi oggi, presso l’hotel Mediterranea di Salerno.
“Il rapporto Svimez ha confermato quello che già diciamo da tempo: l’80% dei pensionati salernitani vive con meno di 1.000 euro al mese e devono decidere se cenare o pranzare. Non parliamo poi di chi non può curare patologie tumorali, perché i medicinali costano tantissimo”, ha spiegato Dell’Isola alla presenza del segretario generale della Cisl Salerno, Gerardo Ceres, il segretario generale della Fnp Cisl Campania, Augusto Muro, e il presidente dell’Anteas regionale, Giuseppe Gargiulo.
“La provincia di Salerno non ha una situazione florida come qualcuno vuole farci credere. Basta vivere la quotidianità per capire che la situazione è drammatica”. Un appello raccolto dal segretario Gerardo Ceres: “Come sindacato stiamo incontrando le istituzioni per fare un punto sul reddito di inclusione e devo confermare, purtroppo, che la Cisl è l’unica organizzazione che in provincia di Salerno denuncia quanto vissuto dai pensionati. Dopo questi confronti, a gennaio, organizzeremo una grande manifestazione con la Fnp salernitana per far sentire la voce dei più deboli”.
Durante il Consiglio generale è stata definita anche l’elezione nella segretaria confederale della Fnp provinciale della sindacalista Maria Gaudio, esponente della Cisl di Nocera Inferiore che prende il posto di Anna Avagliano, dimessasi per limiti d’età come impone lo statuto della Federazione pensionati della Cisl. Nel corso dell’incontro è stata ricordata anche la figura di Raffaele Scafuri, sindacalista della Cisl di Sarno, scomparso prematuramente qualche mese fa e noto per essere stato tra i principali artefici della nascita del nuovo ospedale nella città sarnese dopo l’alluvione del 1998.