Salerno-Vertenza al Consorzio di Bacino Salerno 2, niente quattordicesima e stipendio di settembre: scatta la denuncia all’Ispettorato del lavoro

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Vertenza al Consorzio di Bacino Salerno 2, niente quattordicesima e stipendio di settembre: scatta la denuncia all’Ispettorato del lavoro di tre dipendenti e del segretario Angelo Rispoli della Csa Fiadel. Il monito: “Evitato lo stato d’agitazione per non creare disagi ai salernitani, ma le maestranze del Consorzio sono esasperate. Il prefetto Malfi ci aiuti”.

 Una denuncia all’Ispettorato del lavoro di Salerno per segnalare il mancato pagamento dello stipendio di settembre e delle quattordicesima. Fa sul serio la segreteria provinciale della Fiadel di Salerno che, nella mattinata di giovedì 12 ottobre, ha presentato un esposto per denunciare quanto sta accadendo all’interno del Consorzio di Bacino Salerno 2, ente in liquidazione che però gestisce ancora lo smaltimento dei rifiuti in diversi centri della provincia in attesa dell’attuazione completa della nuova legge regionale in materia. Tre lavoratori, nonché delegati della Fiadel, Elio Manganiello, Gaetano De Chiara e Paolo Gallo, e il segretario generale Angelo Rispoli hanno firmato la denuncia, tirando in ballo anche il commissario liquidatore del Consorzio, il dottore Giuseppe Corona. “C’è un grosso senso di responsabilità da parte delle maestranze. Con uno stato di agitazione avremmo bloccato il servizio, creando non pochi disagi soprattutto a Salerno. Invece, abbiamo preferito denunciare tutto alle forze dell’ordine. Tutto ciò sta diventando insostenibile e paradossale”.

Una vertenza che, dunque, ora al vaglio degli inquirenti che stanno valutando il da farsi in merito alla denuncia depositata dalla Fiadel. “I lavoratori sono esasperati. Non si può andare avanti e pensare che nulla cambi. Al prefetto di Salerno, Salvatore Malfi, chiediamo una presa di posizione. Siamo stati costretti a presentare una denuncia perché questa vertenza, tra le più longeve del Salernitano, rischia di diventare un interesse dei poteri forti e questo non possiamo permetterlo. I lavoratori prima di tutto”.