Da Avellino al Brasile: A scuola di teatro con i bambini delle favelas. Intervista a Eugenio Corsi

1946

Da qualche tempo il noto cabarettista irpino è volato in Brasile per un progetto che vede a scuola di teatro i bambini delle favelas brasiliane.

Di seguito l’intervista

D) Come mai la decisione di lasciare tutto e volare via ,perché tra tanti paesi proprio il Brasile?Ho visto immagini molto belle del tuo progetto, la scuola di teatro con i bambini delle favelas, ma chi sono i bimbi che partecipano?. Cosa e quanto ti sta dando questa esperienza soprattutto dal punto di vista umano  ?

R)Il Brasile è un paese che ha avuto un grosso impatto su di me. Visivo e spirituale. È un paese che ti spiazza per i suoi paesaggi mozzafiato, per la sua natura poderosa e per la sua luce senza pari. Il carattere delle persone fa il resto. La disponibilità a quel sorriso che da noi   oramai stenta a fiorire sulle labbra, l’accoglienza delle persone, la gentilezza dell’animo, la profondità degli sguardi. Sono elementi che ti scolpiscono il cuore e ti colorano l’anima. Certo siamo distanti anni luce dagli stereotipi prettamente turistici fatti unicamente di spiagge paradisiache, sederi a mandolino e ragazze facili. Per comprendere un luogo qualunque esso sia bisogna viverci compenetrarsi e poi magari provare ad esprimere   un giudizio. Ma si sa, la maggior parte di noi italiani preferisce fare di tutta l’erba un fascio. Il Brasile è   fatto di megalopoli ma anche di tanta ruralità e piccoli centri sulla costa. Villaggi di pescatori come quello dove sto vivendo io. E di gente che si alza all’ alba   per andare a lavorare nelle case dei ricchi o che all’alba rientra dalla pesca. Il Brasile è un continente immenso con enormi potenzialità mal gestite da una politica corrotta al pari della nostra ma è anche una terra fatta di gente umile e povera, solidale tra loro che con tutti i giorni cerca di sbarcare il lunario. Insomma non è solo samba e carnevale. Qui mi sono proposto per ciò che so fare.Teatro. Un   teatro per chi è povero. Bambini delle favelas che al massimo possono giocare con un aquilone che fanno volare molto in alto come i loro sogni. Bambini non inquinati dalla tecnologia. Non  chinati su cellulari o videogiochi. Bambini che nonostante tutti i traumi accumulati hanno sempre fame di apprendere qualcosa di nuovo.

D)Quali le emozioni ,le sensazioni di vivere e toccare con mano una realtà come quella delle favelas brasiliane?Come si vive nelle favelas?

R) Le favelas ne sono una costante architettonica e culturale. Certo per chi possiede un senso estetico non è chiaramente un bel vedere. Bisogna sicuramente viverle dal di dentro per coglierne gli umori, i colori, i suoni.Nelle favelas si vive giorno dopo giorno. La gente è sempre disponibile,educata, accogliente. La maggior parte di chi ci abita sono persone che lavorano duro e che cercano opportunità di crescita. Poi restano le piaghe perenni legate a traffico di droga e violenza. Non è un’esistenza facile, bisogna avere molta forza e tanta fede.Il mio progetto è molto legato alle tematiche inerenti il rispetto dell’ambiente. Il Brasile è un paradiso ma esistono sprechi davvero incredibili. La plastica ad esempio è un problema molto serio. Non esistono raccolta differenziata e non si fa il riciclo dei rifiuti. E invece di ridurli non si fa altro che aumentarli. Per esempio se vai a fare la spesa in un supermercato per ogni articolo che compri ti danno una busta. Ed esiste perfino la figura dell’  imbustatore . Una volta mi è capitato di leggere che ne cercavano uno con comprovata esperienza. Sensibilizzare i più piccoli a queste tematiche credo che sia molto importante.E la loro curiosità è decisamente infinita.

D)Mi chiedevo cosa spinga una persona affermata , nota , a lasciare tutto e cambiare completamente abitudini . C  ‘è  l  ‘ esigenza di cosa?

R)Qui non si tratta di essere noti o affermati. Si tratta semplicemente di mettersi in gioco. Il risultato finale è arricchimento spirituale, il migliore che possiamo avere in questa vita dato che alla fine dall’altra parte non ci portiamo niente. Credo che per arricchirsi bisogna impoverirsi. Staccarsi dalle comodità che alienano la nostra breve esistenza. Personalmente ho  scambiato un comodissimo materasso con uno che sembra un giaciglio.  Un divano morbido con uno che sembra di pietra. Una cucina ed annessi elettrodomestici con un semplice fornello a gas. Una macchina confortevole con una semplice bicicletta. Risultato? Sono ancora vivo pur essendo in una favela.

D)Come fai con la lingua ?

R)Con la lingua non ho problemi, parlo regolarmente il portoghese, lingua che peraltro reputo molto bella e molto diversa negli accenti e nei suoni da quella del Portogallo. I suoni sono importanti. Colorano le espressioni e vanno dritti al cuore. Risposta domande cinque e sei. Non so se sia il caso di definire lezioni. Credo invece che la lezione più importante sia quella di stare a contatto  con un’umanità ancora scevra da tecnologia assillante e falsi miti. Una cosa è certa. Vivere in semplicità fa stare meglio. Abbandonare le finte comodità di sicuro aiuta percepire l’esistenza in maniera più vera e diretta.

D)Descrivi una lezione tipo di teatro. Come si svolge , quanti bambini partecipano e come hanno accolto  questa interessante iniziativa  nel luogo in cui vivi in questo momento.

R)Non so se sia il caso di definire lezioni. Credo invece che la lezione più importante sia quella di stare a contatto  con un’umanità ancora scevra da tecnologia assillante e falsi miti. Una cosa è certa. Vivere in semplicità fa stare meglio. Abbandonare le finte comodità di sicuro aiuta percepire l’esistenza in maniera più vera e diretta

D)Italia e Brasile , qual è la differenza di insegnare teatro in luoghi così distanti , non solo in senso fisico, ma come cultura ,tradizioni .Quali  sono le difficoltà che si incontrano ,c ‘ è qualcosa che cambieresti in Italia, come trovi ad esempio l approccio con il teatro rispetto al Brasile?

R)Siamo popoli molto differenti ma comunque latini. Certo il Brasile è un paese molto giovani e non più di due o tre generazioni fa qui erano ancora schiavi. Personalmente non trovo molte difficoltà, direi che in quanto a teatralità somigliano abbastanza a noi del sud. Sono però più meno urlatori e più cantori. Insomma più che alzare la voce la modulano rendendola un canto. Ed anche quello va dritto al cuore.

D)Hai intenzione di rimanerci molto? Ti manca Avellino, i tuoi amici   ,la tua casa. I tuoi gatti. Ti vedevo spesso ritratto anche con qualche gattino.A volte si sente più la loro mancanza che quella degli umani ……

R) Resterò almeno un anno. So già che non avendo cittadinanza brasiliana, nè essendo sposato con una persona di qui avrò problemi al rientro. Per legge oltre i tre mesi non si potrebbe restare e la polizia federale non è dolce di sale ma non mi importa. La vita è una ed i sogni vanno inseguiti. Certo che mi manca la mia terra così come gli amici e gli affetti piùcari. Li ritroverò insieme alla mia casa .i gattini stanno con me. Un viaggio estenuante per loro ma credo davvero che ne sia valsa la pena. Dove avrebbero potuto vedere scimmie, colibrì ed avvoltoi? Certo in Italia in politica ne siamo pieni! Ma battute a parte qui mi sono tornati anche molto utili. Di notte mentre dormo cacciano scorpioni e ragni velenosi. Senza di loro probabilmente non avrei potuto rilasciare questa intervista. Grazie per il tuo interesse ed un abbraccio grande alla mia terra che tristemente vedo ardere e morire di sete. E ti assicuro che da quaggiù il dolore si amplifica parecchio.

D)Racconta una giornata tipo in Brasile

R) Qui ci si sveglia presto. Alle cinque del mattino la luce del sole quasi violenta il cielo. Ma bastasse quella! In Brasile la musica è un toccasana ragion per cui chi prima si sveglia prima inizia a diffonderla nell’aria ad un volume che definire alto sarebbe un complimento. Guai a lamentarsene. Ci si potrebbe rimettere le penne e non scherzo. Diciamo che dopo un po’ ti fai l’orecchio !La domenica , poi la tradizione impone il Churrasco ovvero sia il barbecue a menetta e fiumi di birra da mezzogiorno fino a sera . Canti, balli e musica che ti fa ballare la casa !   Qui c’è una politica dedita all’ indebitamento  autorizzato da parte dello Stato. Lo stereo te lo compri ma ti ci  vorrà tutta la vita per ripagartelo .

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