A Gesualdo, domenica 27 agosto, durante i festeggiamenti in onore di San Vincenzo Ferreri che si tengono l’ultimo fine settimana di agosto di ogni anno, ci sarà la rappresentazione del “Volo dell’Angelo”.
L’ Angelo, impersonato da un bambino, viene legato a una fune d’acciaio tesa fra la torre del Castello e il campanile della Chiesa del SS. Rosario. Spinto con l’ausilio di carrucole, l’angelo inizia il “volo” fino al centro della Piazza sottostante dove da un palco emerge un uomo vestito da “Diavolo”. L’angelo e il diavolo ingaggiano, quindi, una cruenta disputa dialettica.
Secondo lo schema tradizionale, l’Angelo si rivolge prima al Santo e poi al suo popolo: “O glorioso San Vincenzo Ferreri, io dall’alto vengo e ti saluto, …mi rallegro con te del grande onore che oggi ti rende questo popolo festante…” e poi agitando il suo dardo lancia la sfida al diavolo…“lode a te evviva per sempre a dispetto di Satana e di tutto l’inferno!”….
Il diavolo non si fa attendere, sbuca dal palco montato fra la folla e: … “di Satana? Di tutto l’Inferno? Quale esile fiato fa cenno al mio nome? Al mio Regno? …Tu! …Chi sei tu, o miserabile uccello dalle ali mozzate che pigolando vai su questa mia terra?” “Un angelo? Ahahahahah… un angelo! …Piccolo verme trasformato in uccello! …”
Lo scontro entra nel vivo, diventa cruento ed avvincente, il diavolo fa inutilmente vanto della sua potenza, che trova dimostrazione nell’egoismo e nella sete di ricchezza propri a tutto il genere umano. Poi, Lucifero sparisce nelle viscere della terra, da dove era venuto, insieme alle maligne e potenti tentazioni che solo la fede in Dio e nel taumaturgo S.Vincenzo possono allontanare e l’Angelo, nel tripudio generale, continua il suo volo fino al Campanile. A tarda sera, dopo la processione, ci sarà la benedizione dell’Angelo che rientra al cielo: “…benedico le vostre case, le vostre campagne e i vostri parenti, che per motivo di lavoro sono lontani da Gesualdo…”, percorrendo a ritroso il tragitto della mattinata.
Francesco Aufiero