I Riti Settennali di Penitenza in onore dell’Assunta che in questi giorni si stanno svolgendo a Guardia Sanframondi, paesino distante circa trenta chilometri da Benevento, richiamano migliaia e migliaia di persone provenienti anche dall’estero. Si tratta di cittadini che anni addietro hanno lasciato il paese natio in cerca di “fortuna”, di giornalisti e fotografi che vogliono essere testimoni di quanto accade a Guardia, di “esperti” che cercano di dare una spiegazione, di credenti e di semplici curiosi. Ciò che accade a Guardia non si può spiegare razionalmente scrivendo “quattro righe” con la tastiera di un computer e pubblicando semplicemente delle foto che per quanto siano reali o crude non rendono completamente l’idea di quanto accade. Fiumi d’inchiostro sono stati consumati per scrivere articoli, libri, saggi e chi più ne ha più ne metta, ma la realtà è indescrivibile. Sono centinaia i figuranti, di ogni età ed estrazione sociale che partecipano e che rappresentano i Misteri ed i quadri viventi che sono ripresi dal testo biblico e dalla storia della chiesa e poi ci sono loro: i flagellanti ed i battenti. La leggenda vuole che anni fa venisse ritrovata una statua della Madonna e che nessuno riuscisse a tirarla fuori ed a portarla in un altro luogo. Dopo anni di tentativi alcuni abitanti di Guardia in segno di penitenza iniziarono a battersi il petto con un pezzo di sughero puntellato di spilli. Tale gesto “commosse” la statua che da allora sta a Guardia Sanframondi. Ogni sette anni, per un’intera settimana, i quattro rioni del paese e cioè Portella, Fontanella, Croce e Piazza si alternano nelle processioni di “penitenza” e di “comunione”. Oggi dalla Chiesa di San Leonardo parte la processione di Comunione del Rione Fontanella, mentre dalla chiesa dell’Annunziata quella di Penitenza del rione Piazza. La settimana si concluderà, quest’anno, domenica 27 agosto, quando ci sarà la processione con la partecipazione di tutti i rioni e con la statua dell’Assunta che verrà portata lungo le strade ed i vicoli del paese. E’ riduttivo ed ingiusto nei confronti di coloro che prendono parte ai Riti e si parla anche di bimbi in tenera età che per diverse ore prendono parte alla processione sotto ad un sole cocente, pensare che i Riti Settennali siano solo i flagellanti o i battenti, anche se tantissimi curiosi vengono solo per assistere al loro passaggio, per vedere gli “incappucciati” che partono con le loro tuniche bianche ed immacolate e che già dopo qualche metro iniziano a macchiarsi per poi giungere, a fine processione, quasi completamente di un altro colore. E’ il colore del sangue, della penitenza, della colpa, di tutto ciò che non può e non dev’essere essere spiegato e che forse risulta incomprensibile alla maggior parte delle persone, ma che nonostante tutto dev’essere rispettato, al di là di ogni spiegazione razionale od irrazionale.