L’organizzazione attenta e scrupolosa, l’impegno continuo dello staff organizzativo dell’AIFF, le attese del pubblico non potevano essere meglio gratificate e soddisfatte in rapporto al successo strepitoso della 5 edizione del Festival. Gli sforzi messi in campo dall’ideatrice del festival, la regista Annarita Cocca, e dai suoi solerti collaboratori, oltre al sostegno anche economico degli sponsor, tra cui spicca il marchio Farine Magiche, una firma ormai ben nota e conosciuta per i suoi prodotti di alta qualità oltre i confini di Ariano e dell’Irpinia, sono stati ampiamente ripagati, anche se i positivi risultati conseguiti sono pur sempre, per gli organizzatori, un punto di partenza per fare sempre di più e meglio. Molto azzeccata la scelta “culturale” ad ampio spettro del Festival, oltre naturalmente alla parte preminente esercitata dai tanti film, documentari, docufilm, corti e lungometraggi in gara, che hanno soddisfatto la curiosità e l’interesse del pubblico, convenuto ad Ariano dalle zone limitrofe e anche da molto più lontano. Molto azzeccata la scelta di allestire nella sala del Castello di Ariano la mostra filologica, realizzata dal regista Alessandro Perrella, nella veste anche di giurato per la sezione Corti, dell’opera pittorica di Piero della Francesca, La leggenda della vera croce, opera ciclica presentata al pubblico nella triplice successione: gli affreschi come erano una sessantina di anni fa, prima ancora che partissero i lavori di restauro; gli affreschi come apparivano dopo che gli interventi di restauro erano stati realizzati; infine, gli affreschi come probabilmente erano stati realizzati da Piero della Francesca, a seguito di interventi di restauro totale realizzati con la consulenza dei migliori specialisti mondiali nell’arte del restauro. I numerosi visitatori, per tutta la durata del festival, hanno potuto beneficiare delle spiegazioni fornite dallo stesso Perrella e lo scenario è stato perfettamente intonato al soggetto. Per il resto la sala del castello, impreziosita dalla mostra filologica, è stata la sede dove hanno avuto luogo altre significative iniziative, nella logica della cultura “plurale” a cui l’edizione dell’AIFF è stata consacrata. Altra manifestazione coronata da grande successo è stata quella segnata dalla poesia: il giorno 3 agosto è stata la volta della presentazione al pubblico della silloge poetica In una parte più e meno altrove di Nicola Prebenna, poeta arianese la cui fama ed i riconoscimenti ottenuti per la sua poesia spaziano dal nord al sud della penisola, coniugando espressione poetica e musicale, nella duplice versione, classica a cura della pianista Daniela Salvo e folk a cura di Luca Pugliese. Tutte le attività programmate hanno corrisposto alle attese. Molto seguito il Workshop “Il villaggio glocale”, a cui hanno preso parte l’architetto Raffaele Troncone, della delegazione FAI di Avellino, il mondo della scuola rappresentato dal dirigente scolastico degli Istituti superiori cittadini Ruggero II, Francesco Caloia, e la prof. Carmela Melito. Molto apprezzato per la vivacità propositiva e per la coinvolgente e simpatica relazione il prof. Giovanni De Feo, ideatore del progetto Greenopoli, oltre all’interessante contributo del direttore della rivista Quaderni di Cinema Sud, Paolo Speranza. Particolarmente seguito e apprezzato il laboratorio di educazione ambientale, “Il lupo e gli altri personaggi del bosco”, a cura del WWF Sannio, in cui moltissimi bambini sono stati coinvolti e sensibilizzati alla tutela ed alla salvaguardia dell’ambiente. Ancora, molto interessante e seguita con ghiotta attenzione la relazione del primo giorno del convegno, il 30 luglio, “L’impatto sociale delle scuole d’abaco. La matematica di Piero della Francesca”: il prof. Mario Mandrone, docente dell’Università del Sannio, con leggerezza e padronanza assoluta della tematica ha svelato ai numerosi partecipanti l’altro aspetto della formazione culturale di Piero della Francesca, la passione per la matematica e la straordinaria competenza acquisita in materia, a suffragare con l’esempio l’unicità del bene Cultura che, anche quando si manifesta in ambiti diversificati, è profondamente unitaria. Significativo l’incontro con i rappresentanti dell’Azerbaijan, nella persona del segretario dell’Ambasciata Azera in Italia e della dr.ssa Emanuela Traldi, presidente della Camera di Commercio italo-azera. La cultura, il cinema devono superare i confini nazionali per divenire attrattiva mondiale. Sono stati seguiti con grande affluenza di pubblico l’omaggio a Paolo Villaggio con la proiezione del film Io speriamo che me la cavo e il documentario di Alessandro Perrella su La leggenda della vera croce. Ovviamente la parte del leone l’ha fatta il cinema nelle sue diverse sfaccettature. Grande entusiasmo e partecipazione popolare la sera del 5, in occasione della premiazione delle opere realizzate. Con scioltezza e padronanza della scena il mattatore della serata è stato Franco Oppini, che da par suo ha animato gli incontri con attori e registi, stimolando opportunamente il talento dei convenuti. Molto applaudita l’attrice Giuliana De Sio. Non possiamo, a questo punto, non ricordare i vincitori dell’AIFF per le varie sezioni in concorso: Lungometraggi: A effetto domino; Cortometraggi: The Maltese fighter; Serie web: Hooked; Animazione: Miel bleu; Corti scuola: Pria; Aiff Green: Mare Nostro; Menzione speciale: La sindrome di Antonio e Taxi 6886; Premio giuria popolare: Il mondo magico. Al termine della serata, non poteva mancare l’apprezzamento per lo straordinario impegno profuso dalla regista Annarita Cocca e dallo staff dei suoi collaboratori e la certezza che l’AIFF sarà un evento che sempre più conquisterà spazi ancor più significativi e importanti nel panorama della cinematografia italiana.