Tra pochi giorni si ricomincia. E Stefano lascerà la cittadina ufitana per cominciare la sua avventura calcistica in una grande. Anche se è poco più di un ragazzino. La primavera del Benevento, squadra promossa quest’anno in serie A, in porta ha dato le chiavi della difesa a Stefano Bruno, 16 anni. Ma già con le caratteristiche giuste che fanno pensare ad un futuro tra i”grandi “. Per adesso partirà con i suoi pari età per affrontare quei suoi coetanei che vedeva il sabato a mezzogiorno nella partite del campionato trasmesse dalla Rai. Ma Stefano di gavetta ne ha fatta. “Ho cominciato a quattro anni nella scuola calcio Azzurra, di mio padre”. E indovinate il ruolo in cui l’altro Bruno, Michele, giocava? Naturalmente era un numero uno anche lui ed ha difeso proprio la porta dei sanniti quando disputavano la serie C.” A tredici anni ho cominciato con i ragazzini del Benevento; dopo che ho imparato i primi rudimenti nella scuola calcio di mio padre”. Con la Azzurra (chissà che questo nome non gli porti fortuna in futuro,ndr) ha giocato in primi campionati regionali. Ed il papà portiere gli è stato vicino ad incoraggiarlo e ad insegnargli la tecnica dell’estremo difensore.”È stato sempre un esempio da seguire in campo e fuori.Mi ha insegnato la tecnica di base poi affinata a Benevento”. Già da cinque anni tra gli stregoneria trovo bene-dice” Anche se un po di nostalgia di casa,degli amici di sempre, probabilmente;si fa sentire.”Quella del Benevento è una società esemplare, con un settore giovanile in crescita “. Stefano è alto un metro e 85 e dice di ispirarsi ad Handanovic, il portiere della squadra di cui è tifoso.”Abbiamo le stesse caratteristiche- con un po di orgoglio sottolinea Stefano”. Ma,poi, con grande umiltà,aggiunge:”Ne devo fare ancora tanta,di strada”.
Giancarlo VITALE
