Grottaminarda – Da comune “riciclone” alla al flop della raccolta sui rifiuti
Grottaminarda – E pensare che, soltanto qualche anno fa, la cittadina ufitana era elencata tra i Comuni cosiddetti “ricicloni” della provincia di Avellino. Adesso, invece, in quanto allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani c’è una polemica in corso, dovuta al nuovo piano di raccolta studiato dall’amministrazione comunale e che, da quindici giorni, e’ causa del panico dei grottesi.
Quattro anni fa, Grottaminarda, con il 65,40 per cento di differenziata era promossa dai dati forniti dall’Osservatorio regionale sui Rifiuti. Qualcosa è poi accaduto se si è andati, lentamente, peggiorando. Prima con il 64,76 del 2013, il 58,89 dell’anno seguente, il 57,15 del 2015 ed il 56, 07 dell’anno scorso. Quest’ultimo non ancora certificato ma che è aggiornato al 22 giugno scorso. Così si potrebbe rischiare il commissariamento, che gli amministratori locali non prendono nemmeno in considerazione, anche se basterebbe un piccolo sforzo per tornare ad essere quelli di quattro anni fa.
Ma il riordino del programma del ritiro dei rifiuti, probabilmente, non ha semplificato le cose. Giuste le ragioni del sindaco Angelo Cobino, il quale ha più volte sostenuto la necessità di arrivare al 65 per cento di raccolta differenziata, ma in questi quindici giorni si registrano le lamentele e, soprattutto, la confusione tra i cittadini. L’indifferenziato si ritira una volta alla settimana, il sabato, mentre l’umido il martedì ed il venerdì.
Plastica e metallo, primo e terzo mercoledì del mese, carta e cartone, primo e terzo giovedì, il vetro primo e terzo lunedì. I primi risultati ci diranno se, questa, è stata la direzione giusta da prendere. E, tra l’altro, quando arriveranno le prime bollette sul pagamento dei rifiuti, se l’amministrazione Cobino potrà dire di aver fatto una scelta oculata. Intanto, per il prossimo settembre, potrebbero uscire fuori le compostiere che, per adesso, giacciono nel deposito di via Aldo Moro, sede del Municipio. Perché Grottaminarda, aderendo al progetto “Tutti composti”, per il quale ha avuto finanziamenti per 70 mila euro, dovrà consegnarle alle famiglie.