Rifiuti a Grottaminarda, Cataruozzolo scrive a Cobino e De Luca
A Grottaminarda la rimodulazione del piano industriale insieme alla pubblicazione del nuovo calendario relativo alla raccolta dei rifiuti hanno portato a una riduzione significativa del servizio all’utenza con conseguenti gravi disagi per le famiglie relativi alla conservazione in casa dell’umido. Dalla composizione del nuovo piano di raccolta balzano agli occhi i tagli al servizio e sembra che sia lo stesso piano di copertura a voler indirizzare verso la raccolta dell’indifferenziato, riservando risorse insufficienti per la raccolta differenziata. Sulla questione interviene con una nota l’ex Assessore comunale e giá Presidente della Pubblica Assistenza, Nicola Cataruozzolo.
“Le alchimie – scrive rivolgendosi al sindaco e al presidente del Consiglio Comunale- non servono. Proponete solo palliativi. Il problema dei rifiuti si risolve aderendo e poi praticando la strategia Rifiuti Zero”.
Cataruozzolo chiede quindi che si dia ascolto a chi ha maturato grande esperienza in questo campo al fine di non creare ai cittadini ulteriori disagi. “Chi vi scrive -precisa- inizia ad occuparsi di rifiuti nel lontano 2005. Accogliendo l’invito del Direttore Consorzio Gestione rifiuti AV2 Liliana Monaco coinvolgemmo la Pubblica Assistenza nella consegna dei contenitori e della brochure alle famiglie; spiegammo, inoltre, ai cittadini le varie fasi della raccolta. Nel 2010 organizzammo presso la Scuola Media, allora presieduta dal sindaco Angelo Cobino, il seminario “Energia, Rifiuti e Protezione Civile” con esperti nazionali ed internazionali. Particolare rilievo assunse l’incontro con i volontari, il Presidente della Provincia ed i Sindaci della zona sul tema “Il percorso Rifiuti Zero e la partecipazione civica”. Tra i relatori c’era Rossano Ercolini, Responsabile Centro Studi Rifiuti Zero, che successivamente, nel 2013, sarà premiato da Obama con il “Nobel” per l’ambiente.
Nel 2012 il nostro comune arriva al 65,40%, e viene inserito tra i comuni “ricicloni”.
Veniamo ad oggi. I dati sono imbarazzanti.
Anno 2013 – prodotto differenziato: 64,76%;
anno 2014: 58,89%;
Anno 2015: 57,15%; anno 2016 (non ancora certificato): 56,07%”.
Dopo una panoramica, Cataruozzolo diventa piú tecnico e rivolge ai suoi interlocutori precise domande.
“Con Delibera di G.M. n.183/2012 -scrive- avete deliberato di partecipare al Bando per l’erogazione di contributi ai Comuni per il finanziamento di progetti per la riduzione dei rifiuti, dando mandato all’UTC per la predisposizione del progetto da presentare alla Provincia di Avellino.
L’amministrazione Provinciale confermava il finanziamento di cui al D.D.33 del 30.12.2011 e procedeva a trasferire i fondi del progetto “TUTTICOMPOSTI” per la riduzione del volume dei RSU e per il controllo ambientale al Comune.
I fondi trasferiti servivano per l’acquisto di compostiere domestiche e di apparecchiatura per la videosorveglianza sono stati stanziati fondi specifici per oltre 50.000,00 €.
Che fine hanno fatto i fondi del progetto TUTTICOMPOSTI?
Dove sono state installate le telecamere acquistate e perché non vi è ancora nessun riscontro sull’attività di controllo dell’abbandono dei rifiuti?
Le attrezzature e le competenze ci sono tutte come negli anni scorsi? Perché non si è avviata alcuna attività e da parte di chi vi è stata omissione?
Il progetto non era finalizzato alla riduzione dei rifiuti indifferenziati?
E come mai allora si riscontra il risultato opposto?
Non dovreste rendicontare a qualcuno di queste omissioni?
Come mai il Comune nel corso di questi ultimi anni è divenuto ricettacolo di abbandono di rifiuti?
Quale attività di controllo è stata messa in atto dal Comune”.