Monteverde (AV) – Si terrà domani , mercoledì 14 giugno ore 18 , nel castello Baronale ,un incontro pubblico dal titolo “ Contratto di Lago diga San Pietro”.
Un incontro teso alla valorizzazione, salvaguardia e sviluppo del territorio.
Delibera della Regione n 222 del 26/04/2017.
Intervengono i sindaci di Bisaccia, Aquilonia, Monteverde e Lacedonia
- Padre Angelo Palumbo Presidente Fondazione Insieme per…..)
- Onorevole Maurizio Petracca presidente della Commissione Agricoltura, Caccia e Pesca, risorse comunitarie e statali per lo sviluppo.
- Dott.sa Serena Angioli Assessore Regionale Fondi Europei, Politiche giovanili.
Di seguito la contestazione di Michele Frascione ex amministratore del Comune di Bisaccia e della Comunità Montana Alta Irpinia
“Monteverde : Un convegno da parata cerimoniale di un monologo feudale.
Un patrimonio ambientale di umanità storica e di biodiversità rischia di perdersi in finanziamenti di giochi d’acqua e di potere.
Si è sempre chiamata “Diga di Monteverde”, quella che sbarra artificialmente il fiume Osento e forma l’invaso creato per regolare il deflusso del corso d’acqua naturale, al confine orientale della Campania con la Puglia, verso cui il bacino acquatico viene utilizzato nell’ambito agricolo per lo più come fonte per l’irrigazione dei terreni. Generalmente un bacino d’acqua serve a proteggere e salvaguardare un ambiente, una massa d’acqua dolce, una risorsa idrica per l’uomo, talvolta a sfruttare l’energia della caduta, e per motivi naturalistici, per creare un habitat di salvaguardia e riproduzione per alcune specie di animali e vegetali. Ora lo hanno chiamato lago di Monteverde, suona più altisonante per mettere in esecuzione quello che hanno definito ”Contratto di lago” ed è diventato anche il titolo dell’ incontro pubblico indetto presso l’antico castello baronale di Monteverde in questi giorni, a ridosso delle feste patronali che si tengono in alcuni dei Comuni interessati. Ma non solo il bacino della diga, impegnano anche la secolare foresta Mezzana, 400 ettari di pineta, e ci si chiede che c’entra la foresta con il contratto di lago. Convegno definibile di tipo monocratico. Metti in un paio di orette scarse con i saluti di benvenuti e gli interventi dei personaggi annunciati ed ecco. I quattro Sindaci dei paesi che dovrebbero riconfermare che sono interessati, quanto ognuno di loro ha già confermato alla Regione con una generica delibera di giunta in cui dichiarano di “aderire al progetto”, senza che mai si è potuto assistere alla presentazione e/o all’ ascolto, né di tutti i consiglieri comunali, né delle popolazioni. Aggiungi l’intervento di un religioso Padre dell’Ente che ha organizzato il cosi’ chiamato “il Grande Spettacolo dell’Acqua” con dentro la narrazione della vita di S. Gerardo, un “Presidente della Commissione Agricoltura, Caccia, Pesca, Risorse comunitarie e statali”, un Assessore Regionale ai Fondi europei, alle Politiche Giovanili e alla Cooperazione Europea, che ha già approvato in Giunta Regionale la generica delibera di approvazione dei fondi e l’autorizzazione a iniziare il progetto.
Ed ecco che il monologo della promessa unanimità al castello feudale che sovrasta la diga di Monteverde, per concludere che democrazia è fatta. Mica sono stati annunciati altri tempi , spazi o invitati .
Altri rappresentati per interventi nella dialettica con diversi orientamenti o semplici differenti opinioni.
Ognuno in politica segue chi crede, ma se si vuol seguire De Mita si dovrebbe anche apprendere e applicare il De Mita pensiero, che in questi giorni in una intervista nazionale , da antico saggio, ha dichiarato: “Io in giro vedo un grande desiderio di politica“. Intesa come dialettica. Io non sono come Pomicino che gioca con i numeri, io gioco coi concetti“. Invece accade altro, il contrario, e mentre nella sala consiliare del Comune di Nusco, qualche settimana il Presidente De Luca del “progetto pilota” ha riferito che “Il presidente De Mita sa che c’è una motivazione sentimentale” e che a tanto “è arrivato per sfinimento”, ora si intuisce che questo convegno dovrebbe niente altro che ratificare il “contributo di benevolenza” previsto all’ interno del “Progetto Pilota” per questa parte dell’Alta Irpinia d’Oriente; una bazzecola per un territorio allo stremo e da cui i giovani, con professionalità e titoli di specializzazioni universitari, su cui i genitori hanno investito con sacrificio, partono ogni giorno e si assiste a uno spopolamento con cifre che precipitano in basso a cascata, da area classificabile senza dubbio alcuno come la più povera d’Italia. Recenti direttive nazionali, come recitano i siti web del Ministero e dell’ Anac (l’Associazione Nazionale Anticorruzione) obbligano tutti gli Enti Pubblici alla trasparenza, invece per questo “contratto di lago”, non si può leggere nei siti web dei Comuni o di Altri Enti Pubblici valutazione e pareri di impatti e compatibilità ambientali, di autorizzazioni paesaggistiche, di pareri di Soprintendenze, di quelle applicazioni che sono un’elencazione derivante da ambiti e discipline specifiche, tutto al fine di rendere sicuri, utili e distinti i progetti di protezione ambientale, che regolarmente si dovrebbero considerare, ed essere necessari e evidenti, come per una qualsivoglia opera e ancor di più per progetti da inserire in questo particolare ambiente di caratteristiche secolari, di umanità e di biodiversità. Di fronte all’ annunciato monologo di tipo “padronale”, cerimoniale e feudale che andrebbe in scena al castello di Monteverde è meglio assistere assenti e in silenzio il Loro parlare e attendere la conclusione scritta, che pure dovrebbe uscire da qualche parte, altrimenti, in cambio di qualche minuto concesso, si può solo rischiare che la diversità venga additata come diavoleria contro questo territorio e usata come capro espiatorio utile ad assolvere il progetto di finanziamento dei giochi sull’ acqua e di potere.”