Presentazione dei lavori prodotti nell’ambito del “Progetto alternanza scuola-Lavoro: La Creazione collaborativa di Open data per la riscoperta del patrimonio culturale nocerino”, nato dalla collaborazione tra l’I.I.S.S. G. B. Vico di Nocera Inferiore e il Dipartimento di Informatica dell’Università degli Studi di Salerno.
Il prossimo 27 maggio gli studenti dell’I.I.S.S. “G. B. Vico” di Nocera Inferiore, impegnati nel percorso di “Alternanza scuola-lavoro”, presenteranno i risultati ottenuti nell’ambito del progetto “Hetor: Gli open data per il patrimonio culturale della Campania”. Lo faranno in un evento pubblico organizzato dal dirigente scolastico Teresa De Caprio che si terrà nell’aula magna della sede storica del Liceo Vico (9:30 – 11:30) in piazza Cianciullo a Nocera Inferiore. Sarà l’occasione per far conoscere il mondo degli Open Data come veicolo per la promozione di una cittadinanza attiva tramite un tema stimolante come quello del recupero della memoria collettiva attraverso il patrimonio culturale materiale e immateriale.
Hetor è un progetto pilota nato dalla collaborazione tra il Distretto ad Alta tecnologia per i Beni Culturali della Campania (DATABENC) e il progetto europeo Horizon 2020 “ROUTE-TO-PA” (Raising Open and User-friendly Transparency-Enabling Technologies fOr Public Administrations)” coordinato dal prof. Vittorio Scarano, docente presso il Dipartimento di Informatica dell’Università degli Studi di Salerno.
ROUTE-TO-PA fornisce la piattaforma sociale collaborativa SPOD (Social Platform for Open Data) che permette di co-creare, discutere, elaborare e pubblicare Open Data.
“Hetor” raccoglie dati sia istituzionali che tramite la partecipazione di associazioni e cittadini che co-creano e discutono open data sulla piattaforma che si presenta come un social network. L’ambiente social è caratterizzato da stanze di discussione dette “Agorà” dove è possibile incontrare e comunicare con utenti interessati allo stesso tema ed organizzare la strutturazione dei dati. Dispone, inoltre, di un foglio di calcolo su cui possono lavorare diversi utenti per la creazione di “dataset” e di vari strumenti per produrre visualizzazioni dinamiche (grafici, tabelle, carte geografiche, time line dinamiche) definite “datalet”. I 9 studenti coinvolti nel progetto Hetor hanno seguito due filoni di ricerca: il “Museo Open” e gli “Itinerari storico-archeologici”. Il primo è stato dedicato alla creazione di un dataset che vuole promuovere il patrimonio conservato nel plesso che è esso stesso un bene architettonico vincolato. L’obiettivo perseguito dalla attuale dirigenza è la valorizzazione delle testimonianze stratificatesi nel corso di due secoli per creare un “Museo Open” – cioè fruibile a tutti attraverso il web – in grado di offrire un inedito spaccato della vita culturale della città. La raccolta dati comprende materiale eterogeneo: la maggior parte proviene dal gabinetto scientifico che conserva animali impagliati, in formalina o inglobati in resina; ad essi sono state aggiunte le lapidi commemorative, le sculture e i quadri. Il tutto è arricchito da un set fotografico prodotto dagli studenti stessi. Il secondo progetto, “Itinerari storico-archeologici”, è stato orientato alla riscoperta del patrimonio culturale cittadino attraverso la schedatura dei siti di interesse associati per periodi storici (età antica, medioevo, epoca moderna e contemporanea). Gli studenti hanno organizzato la ricerca in due dataset: uno relativo ai siti storico-monumentali e un altro dedicato all’epoca contemporanea ed in particolare all’archeologia industriale. Tale aspetto appare significativo in un contesto territoriale oggi quasi del tutto privato degli impianti produttivi che caratterizzavano il paesaggio urbano di Nocera fino agli anni ’70.
Il prof. Vittorio Scarano in vista dell’evento che si terrà al “Vico”, ha dichiarato: «Abbiamo proposto agli istituti l’utilizzo degli Open Data per la valorizzazione del Patrimonio Culturale perché crediamo che stimolando le comunità locali si possa favorire sviluppo sociale. Gli Open Data co-creati incoraggiano una maggiore partecipazione democratica, aumentano il senso civico e rafforzano l’identità locale. Il riutilizzo di queste informazioni, anche con l’ausilio delle nuove tecnologie, può generare un indotto economico e sicuramente una valorizzazione del territorio. Teniamo molto a questa collaborazione con il Vico perché è stato il primo istituto ad aderire e cogliere il potenziale degli Open Data. Un grazie anche al comune di Nocera Inferiore che ha favorito la partecipazione dei nocerini non solo accogliendo il progetto, ma anche promuovendolo tra i cittadini presso la biblioteca comunale lo scorso settembre».