Flumeri(AV)- Ritardi ed incertezze per la Irisbus

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Ancora ritardi ed incertezze per il futuro della Irisbus di Flumeri –dichiara il Segretario Generale della Cisl IrpiniaSannio Mario Melchionna-! Il governo ha il dovere di assicurare una premialità alle aziende che producono nel nostro Paese e che creano sviluppo ed economia! Non può limitarsi a garantire i fondi per la produzione e il rinnovo del parco autobus, privilegiando al contempo aziende che operano in altri Paesi, il cui costo della manodopera è sicuramente inferiore. Non dimentichiamo che Invitalia è in netto ritardo rispetto al pagamento dei finanziamenti legati al Contratto di Sviluppo. Il prossimo 25 maggio , in occasione del nuovo confronto ministeriale con le Organizzazioni Sindacali, faremo il punto della situazione e troveremo sicuramente una soluzione che possa finalmente salvaguardare il futuro dell’azienda e dei lavoratori in maniera concreta, dopo anni di battaglie e di sacrifici. Anche la Regione dovrà fare la sua parte, dovrà sollecitare il Governo ad intervenire tempestivamente e fattivamente sulla questione, evitando di inficiare il lavoro fatto in questi anni dalle parti Sociali, dagli stessi lavoratori e in alcuni casi dalla Politica e mettere così in discussione l’intero progetto della ‘Industria Italiana Autobus’. La Cisl sostiene pienamente l’operato di Del Rosso e ne condivide le preoccupazioni che angosciano da tempo anche i lavoratori e le loro famiglie.  L’azienda fino ad ora, non si è sottratta alle proprie responsabilità, attraverso l’anticipo dei fondi necessari al proseguimento delle attività programmate e condivise nel nuovo piano industriale. Senza certezze anche i lavoratori del Cgs, addetti alle attività di depurazione. Anche qui i ritardi della Regione Campania nella concessione di parte dei finanziamenti (4 milioni di euro) per il prosieguo delle attività e l’ammodernamento degli impianti di depurazione, fanno registrare non soltanto un rallentamento in termini lavorativi e quindi disservizi, ma anche gravi conseguenze economiche per i lavoratori da anni in contratto di solidarietà e per la società stessa- conclude Melchionna-.