Vallata (AV)- “La strage della vergogna”

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Sconcerto e indignazione a Vallata per quella che è stata definita “La strage della vergogna “  .

Un episodio gravissimo   , vittime non solo cani ma anche  gatti e uccelli rinvenuti stecchiti a terra , qualcuno   ritrovato agonizzante , deceduto successivamente nonostante le cure .

Casi di avvelenamento senza precedenti per il numero di animali  vittime di questa carneficina.

Scompiglio non solo tra   la gente in paese che si è riversata in strada per manifestare contro questo grave episodio  ma anche tra le associazioni animaliste in Particolare l’ AIPA Alta Irpinia che è stata una delle prime associazioni a giungere sul luogo, a chiamare il soccorso e avvisare i carabinieri.

avvelenamento cani Vallata
Purtroppo   , quello di Vallata non è un caso isolato , non è assolutamente la prima volta che si verificano in Irpinia gesti così criminali.
Molto spesso si sentono notizie   di cani avvelenati e il peggio è che la maggior parte dei delinquenti che commettono azioni cosi’ spregevoli restano impuniti nonostante le leggi vigenti a tutela degli animali.
 
L’ordinanza da parte del sindaco Giuseppe Leone:
“Al servizio tecnico di prevenzione a tabellare l’area interessata, informando la società che si adopererà per la bonifica  , ai proprietari detentori di cani di portare quest’ultimi a passeggio nell’area urbana, solo a guinzaglio o se muniti di museruola, utilizzando i dovuti accorgimenti finché non verrà effettuata adeguata bonifica”.
“ Un episodio gravissimo , facciamo appello ai cittadini” – dichiara Emilio Mauro Merola-  responsabile L.I.D.A. e L.A.C. della provincia  di Avellino-  affinché aiutino a trovare  e soprattutto a punire questi criminali  , poi  ricorda che la fabbricazione, detenzione, uso e distribuzione di esche e bocconi avvelenati costituisce un grave illecito che  va punito con pesanti sanzioni penali. Ai sensi della legge n.189/2004 contro il maltrattamento, inoltre, per il delitto di uccisione di animali è prevista la reclusione da quattro mesi a due anni; per il delitto di maltrattamento è prevista la reclusione da tre  a diciotto  mesi o la multa fino a 30.000 euro.  Faccio appello ai sindaci affinché applichino l’ordinanza Martini un   provvedimento  firmato nel 2008 dal sottosegretario Martini per fronteggiare i numerosi episodi di avvelenamento di animali domestici .
La forma definitiva risale al 2012 e prevede:

  1. Divieto di preparazione e utilizzo di esche o bocconi in grado di provocare intossicazioni o lesioni al soggetto che le ingerisce;
  2. Obbligo di segnalare alle autorità competenti i decessi degli animali in seguito a ingestione di esche o bocconi avvelenati;
  3. Obbligo per le imprese di disinfestazione e di derattizzazione di operare nella maniera più sicura possibile e di informare con appositi cartelli le zone trattate e di bonificare il sito delle esche rimaste inutilizzate e delle carcasse dei ratti e altri animali infestanti rimasti vittima del trattamento;
  4. Obbligo di denuncia alla ASL da parte di veterinari che diagnosticano morti da sospetto avvelenamento, con conseguente analisi necroscopica (autopsia) da effettuarsi da parte degli Istituti Zooprofilattici e conseguente apertura di un’indagine in caso di conferma dell’avvelenamento;
  5. Obbligo per i produttori di molluschicidi e rodenticidi di aggiungere un amaricante per rendere il prodotto sgradevole a bambini e animali domestici.
  6. Obbligo della vendita di rodenticidi per uso civile solo in associazione a trappole che precludano l’esposizione al prodotto ad animali diversi quelli bersaglio”.