Si puo’ vivere solo d’aria ?“Dal mistico oriente arriva una nuova “frontiera salutista”: alimentazione pranica e respirianesimo

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A giugno  il festival sull’alimentazione pranica e  respirianesimo a Coccore nel comune di Fabriano.

“Campa d’aria!!”. Quante volte abbiamo sentito questo modo di dire  , riferendosi a persone che mangiano poco? Infinite volte sicuramente !Ma lo sapevate che il respirianesimo e l’alimentazione pranica esistono sul serio e   contano  anche numerosissimi adepti in tutto il mondo?

Non è una nuova moda, una nuova filosofia ma una tecnica salutista vera e propria (certamente non riconosciuta dalla scienza ufficiale   ) , estrema , ma  a detta di chi la pratica pare che funzioni.

In realtà si tratta di un modo di nutrirsi – conosciuto da millenni da iniziati e alcune popolazioni e pare che dia   salute, maggiore forza fisica e mentale, che  fa risparmiare centinaia di euro al mese rispetto al normale budget personale per l’alimentazione.

Numerosi i libri che parlano di alimentazione pranica .  Tra i piu’ letti possiamo citare “ Nutrirsi di luce”. Come rigenerarsi in 21 giorni di Jasmuheen.

Si proprio perché il respirianesimo richiede un periodo che si chiama il processo dei 21 giorni in cui non  solo non si perde energia ma diminuisce il tempo del sonno, perché il corpo si purifica, non è appesantito dalla digestione e si ha minore necessità di dormire”.

 Jasmuheen è nota a livello internazionale per l’adesione ai “Breatharians” – un gruppo dell’area oceanica che  ha intrapreso l'”alimentazione pranica” attraverso una particolare forma di respirazione, e che ha ispirato la sua scelta .

A partire dal 1993, l’ australiana ha sperimentato e realizzato il processo che consente al proprio corpo di venire “alimentato pranicamente”.
Illuminata da una “guida interiore”, decise di non mangiare né bere per sette giorni, di bere solo acqua nella seconda settimana e di rimanere a riposo nella terza.
In questo modo si è assuefatta al digiuno, nutrendo di luce i centri pranici.
Da allora Jasmuheen segue con costanza questa pratica di digiuno.
Attualmente è ambasciatrice del “Movement of a Positive Awakened Society”, un gruppo che si impegna attivamente, a tutti i livelli, per la “trasformazione personale e planetaria” e che diffonde il proprio pensiero attraverso la rivista “The Erlaanis Voice”.
Su fb il gruppo di Nicolas Pilarts conta piu’ di 1500 iscritti.
Nicolas ha svelato il segreto di questa cultura orientale anche in numerose interviste  .
“Come si fa a vivere senza cibo? È la stessa domanda che mi sono posto anche io quando mi sono imbattuto per la prima volta in un documentario che parlava di questo fenomeno -ha spiegato Nicolas Pilarts-. Mi sono detto: è una pazzia ma se è possibile è una cosa meravigliosa e voglio farla anch’io.
Per questo mi sono documentato, ho letto libri, ho fatto ricerche e ho scoperto che sono sempre esistiti nella storia personaggi che riuscivano e riescono tutt’ora a sostenersi senza cibi solidi e liquidi.
Il nutrimento viene dall’energia. E avviene in modo naturale da sempre perché il nostro corpo è predisposto a nutrirsi di energia.
Sono  anni che mi alimento pranicamente”.
Il termine “prana” deriva dal sanscrito ed è traducibile con “vita”, “respiro” e “spirito” , indicando dunque il nutrirsi attraverso solo e unicamente l’olfatto degli atomi che compongono la materia circostante.
“Bisogna provare gradualmente su se stessi e vedere come può funzionare su di te -spiega ancora Pilartz-. È un percorso di gioia in cui ognuno deve fare quel che si sente di fare.
Non bisogna soffrire.
Il digiuno può assomigliare all’alimentazione pranica ma la differenza è sostanziale e sta nel fatto che con l’alimentazione pranica non ti nutri delle tue riserve ma dell’energia del cosmo”. Tutto ha la sua energia vitale e noi ci nutriamo di essa. Ci basta respirare e trasformare in cibo, mediante la meditazione, ciò che annusiamo”.
Secondo Pilartz, sopravvivere è anche e soprattutto una questione psicologica: “Se pensi che dopo una settimana morirai, questo succederà. È un cambiamento di credenza. In ogni cosa c’è l’influenza di quello che crediamo”. Affermare che si possa sopravvivere senza cibo è cosa spinosa e potenzialmente dannosa. Pilartz dice che bisogna studiare e prepararsi per arrivare all’obiettivo di vivere letteralmente d’aria: “E’ un percorso di gioia, bisogna provare gradualmente su se stessi e vedere come può funzionare su di te. Non bisogna soffrire e il digiuno non è uguale all’alimentazione pranica”. In realtà pare proprio di sì, ma, continua Pilartz, “con l’alimentazione pranica ti nutri dell’energia del cosmo e quindi non ti indebolisci ma ti rafforzi, ti disintossichi, ti senti meglio e aumenta l’armonia con tutto ciò che ti sta intorno”.
Secondo i respiriani il cibo non serve – come insegna la scienza ufficiale – per fornire al corpo le proteine e i carboidrati di cui ha bisogno, ma per fornire al corpo il Prana, la sostanza vitale ben conosciuta alla tradizione orientale.
Il cibo andrebbe quindi assunto solo nei primi anni di vita, per poi essere ridotto progressivamente fino alla sua totale scomparsa dalla nostra dieta.

L’assunzione del Prana è regolata dalla ghiandola pineale, un organo importantissimo del nostro corpo, situato al centro del cervello, che però è trascurato dalla scienza ufficiale, la quale sostiene che esso sia praticamente inutile (solo di recente si è scoperto che produce la cosiddetta melatonina, l’ormone che regola i ritmi del sonno e della veglia). In realtà l’importanza di questo organo era conosciutissima all’antichità, e il suo risveglio può aumentare moltissimo la qualità della vita.

Inizialmente ridurre la dipendenza dal cibo, che è in realtà una vera e propria droga, è molto difficile. Anche scomparendo il senso di fame rimane spesso il desiderio di mangiare per provare il gusto del cibo, il che in alcuni casi potrebbe portare ad un aumento del peso anche mangiando pochissimo.

Svantaggi sociali. Riesce più difficile mantenere le relazioni interpersonali, con il rischio di essere esclusi dal consesso in cui si vive, atteso che la maggior parte degli eventi socializzanti avvengono a tavola, con i classici inviti a pranzo o cena. In tali casi è possibile rimediare limitandosi a mangiare poco, e prevalentemente frutta o verdura.

Secondo gli esperti dell’alimentazione questo tipo di nutrimento non avrebbe alcun fondamento scientifico ma in  realtà la scienza non è mai riuscita a spiegare il motivo per cui persone con identica corporatura possano avere metabolismi basali differenti, né perché la maggior parte delle persone si nutra in modo smodato senza assumere nutrienti fondamentali ma restando in relativa salute (molte persone non mangiano frutta e verdura per mesi, ad esempio, pur essendo sane, mentre al contrario alcune hanno diete relativamente bilanciate pur contraendo diverse malattie).

Secondo i respiriani il cibo è una delle droghe più pericolose che ci siano, perché intossica l’organismo e la mente. Il corpo infatti impiega la maggior parte delle sue energie per la digestione, assorbendo il Prana solo in minima parte.

Dal punto di vista medico scientifico  queste teorie sull’ alimentazione sono abbastanza assurde.

Vivere senza mangiare, o anche solo ridurre drasticamente il consumo di cibo è una pratica pericolosissima: la sopravvivenza non è certo una questione psicologica, ma è legata concretamente al fabbisogno energetico giornaliero soddisfatto solo dall’ alimentazione.
E il consiglio dei medici è avere  buon senso a tavola, variare l’alimentazione, appassionarsi al cibo in maniera sana.
 A breve il festival sul respirianesimo a Coccore frazione di Fabriano.