Gesualdo (Av) – La coccinella, pensieri e parole

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La coccinella, pensieri e parole

Al fine di smentire ogni possibilità di appiglio polemico mi piace sottolineare, che tutti, i componenti della Coccinella sono, e mi permetto di esprimere un parere personale, per ciò che vale, singoli di alto livello umano e culturale.

Inoltre, nutro, per molti di loro, un sincero sentimento di amicizia e di stima. Fatta questa doverosa premessa è sulla linea politica su cui dissento fortissimamente.
La Coccinella si propone come selezionatrice di una nuova classe dirigente.
Orbene, la stragrande maggioranza degli iscritti, rappresenta, a vario titolo, la spina dorsale dell’attuale maggioranza, candidati, “spin doctor”, “ghost rider”, e chi più ne ha più ne metta.
I vari soggetti attivi della lista la Vela, avevano impiantato la campagna elettorale sul vento nuovo il rinnovamento della classe dirigente, contro le vecchie amministrazioni stantie e focalizzate su antichi e poco produttivi metodi, di selezione e scelte di candidati, ovvero di gestione.
Appare evidente che la prima selezione, approntata da qualcuno, che adesso fa parte della Coccinella, non sia andata propriamente a buon fine, se è vero che oggi, essi sono fortemente critici contro l’amministrazione di cui erano stati i selettori, oltre che l’anima  e il consenso.
Né si può dire che in questa nuova fase direttiva abbiano tenuto la barra dritta sul vento nuovo, girando visibilmente la  vela, verso le persone e i ragionamenti che avevano così fortemente stigmatizzato nella precedente tornata elettorale.
Quindi, cambio di rotta, smentita e rinnegazione della classe dirigente che avevano selezionato, fermo restando la pretesa di voler ulteriormente dettare i tempi e i nomi dei nuovi competitors.
Detto questo, e non avendo timore di essere smentito, ciò che maggiormente mi lascia interdetto, è la loro disamina su chi, nuovo ed innovativo per davvero, oltre che già a suo tempo avverso alla attuale amministrazione, diventa tutto di un tratto quello o quel gruppo che sta favorendo le divisioni, o peggio che farà vincere l’attuale sindaco.
L’arte retorica è importante, ma capovolgere la realtà in una piccola comunità è fatica ardua.
Chi attualmente viene candidato a fare da contraltare alla probabile ricandidatura del sindaco uscente, non sortisce dal cilindro di strane alchimie, ma è il frutto di una riflessione su un identikit.
Stando alla primigenia idea dei vecchi la vela ora coccinella, il sindaco doveva essere libero da vecchi accordi.
Il gruppo che sostiene Gianfranco Bianco ed altri, aggiunge che:
deve avere un buon consenso, un curriculum di rispetto, aver dimostrato nella vita di valere, a prescindere dalle porte a cui poteva bussare, una approfondita conoscenza delle dinamiche del paese, oltre che, un’apertura mentale, dettata dalle esperienze maturate, che possa far fare il salto di qualità al nostro borgo, ed infine, in grado di parlare a 360 gradi con tutte le componenti, associative, familiari, di gruppi e via discorrendo.
Semplice, lineare, lapalissiano, ecco perché le riunioni e gli incontri con tutti, perché tutti devono sentirsi parte attiva di un progetto comune e chi non ci sta, non è un nemico è solo un amico/conoscente/paesano, che non la pensa allo stesso modo, ma che non solo ha il diritto, ma il dovere di dissentire, in maniera urbana , civile e costruttiva.
Agli amici della coccinella, un invito, siccome è noto, che molti di voi su queste linee guida, sono massimamente d’accordo, non fatevi trascinare nella logica del vincere per forza.
Spesso, con questa ottica si rischia di vincere e di non governare, scegliere una persona capace anche di saper fare squadra, vale molto di più, di averne una, che ha 10/20 voti in più sulla carta, ma che ricalca schemi i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti.