Un lungo applauso ha decretato il successo presso l’auditorium Giovanni Paolo di Benevento, del reading teatrale di “Se questo è un uomo”, a cura del regista irpino Giambattista Assanti. Stamani, a dare voce ad alcuni passi tratti dal famoso libro di Primo Levi, il noto attore Cesare Bocci insieme ad alcuni alunni delle scuole elementari e superiori della città. Nonostante la giovanissima età, alcuni erano della scuola elementare, intensa è stata la loro interpretazione e partecipazione. Nonostante la giovane età del pubblico un silenzio quasi irreale è calato nella sala, segno tangibile del coinvolgimento emotivo che sia Bocci che gli alunni sono riusciti a trasmettere. “Assolutamente non bisogna dimenticare – queste le parole di Bocci – ciò che hanno passato queste persone, qualche giorno fa in televisione hanno trasmesso un film La chiave di Sara (tratto da un libro che parla del rastrellamento degli ebrei, avvenuto il 16 luglio del 1942 a Parigi, che furono prima condotti presso il Velodromo d’Inverno e successivamente nei campi di sterminio N.d.A.). “In quell’occasione – ha continuato Bocci – circa 18 mila bambini sono stati portati via. I nazisti uccisero 6 milioni di ebrei, disabili, malati… una pazzia. Quelle persone potevamo essere noi”. Parole che fanno riflettere perché nella loro profonda semplicità hanno detto cose vere che andrebbero ricordate non solo nella giornata della Shoah, ma quotidianamente. Purtroppo gli errori e le tante testimonianze che ci sono in merito alle guerre non sono sufficienti a farsì che l’essere umano cessi di farle. Con uno sguardo rivolto verso gli anni della Seconda Guerra Mondiale è anche “Il giovane Pertini” l’attuale film che il regista Assanti sta girando in questi mesi. Gli anni della prigionia di quello che ancora oggi è considerato il Presidente più amato dagli italiani, sono il fulcro del film, nel cast, oltre al premio Oscar Dominique Sanda, anche Gabriele Greco, Giancarlo Giannini e lo stesso Bocci nei panni di Adriano, un amico di Pertini.